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Nel bosco - Esteban Moscarda & Ana Caliyuri


 

Texto en español: "En el bosque"

Traducido al italiano por Raffaele Serafino Caligiuri


Io vivevo molto contento in un bosco . Avevo una casa di legno, accanto ad un ruscello col suo scorrere di murmure d'argento, il mio caro cane e tutta la natura a portata delle mie dita rugose. Allora ero vecchio: adesso solo sono cenere nella portacenere degli angeli. Ma ero felice. E lei dovette rovinarlo tutto. Il giorno che venne io ero nudo al sole, che mi asciugavo. Non potevo mai e poi mai immaginare che avrebbe attraversato in assoluto silenzio il bosco .Aspettò la notte per sedurrmi, con la sua voce calma ed appetitosa che vibrava infinitamente. Sentii la sete di tutti i tempi. Lei, prese il corno e versò alcune gocce sulle mie labbra secche. La vidi danzare nel mio contorno e tutto fu empatia e procace fuoco. Il sonno si impadronì del mio corpo. L'alba approdò senza me. Hipnos ricorse a suo fratello e fui irrimediabilmente cenere.


La particella - Esteban Moscarda & Ana Caliyuri




Texto en español "La partícula"

Traducido al italiano por Raffaele Serafino Caligiuri


Quando trovarono la particella seppero che era di Dio. Alcuni scienziati discussero che l'aveva persa da molto tempo, smarrita tra le migliaia di progetti cosmici e la polvere elementare che copriva l'aspro piano della sua casa. I più credenti non potevano accettare questa ipotesi: Dio non perde niente; e se qualcosa avesse perso è perché sapeva che quella perdita ha un ampio e supremo significato. Perdere per trovare, dissero i più audaci, è la strada inversa del vuoto. Ma, il vuoto è di Dio o è della particella? domandarono i più sapienti. È la stessa cosa, disse un bambino dalla sua sapienza. Ma, non sono stata invitata più di una pietra in questo dibattito, e domandai se il vuoto è assenza. No! mi rispose quasi onnipresente il niente stesso. Precisamente quella è una particella! Giuro di avere sentito fugacemente nulla, un qualcosa del tutto non svelato, cioè una particella non dichiarata. 



Gli dèi non mettono la cintura quando viaggiano nel tempo - Esteban Moscarda e Guillermo Vidal



Texto en español en Químicamente impuro: "Los dioses no usan cinturón cuando viajan por el tiempo"

Traducido al italiano por Stefano Valente

Quando ho saputo che gli dèi potevano solcare gli eoni ho voluto essere un dio. Il mio unico desiderio nella vita era conoscere altre ere e, più di tutto, sentire la nausea attraversando e le barriere dei secoli come quando si attraversa un campo di fieno in una calda giornata primaverile.
Non ho mai pensato, tuttavia, che fosse così difficile essere un dio. Non avrei mai immaginato che ci fosse tanta burocrazia sull’Olimpo. Ingombranti e pesanti moduli cartacei solo per essere ricevuto da Hermes. Si presume che sia lui quello che ti gira all’ufficio competente.
─ Manca il timbro, oppure dovrà lavorare negli uffici olimpici evadendo le richieste dei mortali.
─ No!, voglio fare miracoli, sedurre vergini e procreare semidei.
─ Quella vita era prima, adesso c’è una montagna di cause di riconoscimento e assegni . Chiedi a Zeus quanto spende per mantenimenti. Ora lo svago sono i film e le frittelle dolci.


Esteban Moscarda
Guillermo Vidal

 Publicado en italiano en Il Sogno del Minotauro  

A Thousand Ways - Esteban Moscarda



Texto en español en Químicamente impuro: "Mil maneras".

Traducido al inglés por James Hershing.


When I dream I die. A thousand ways. With pain. Without pain. A red thunderclap strips me of skin. Herds of elephants trample me. Baroque music suffocates me. A two-year-old boy knifes me. A stray drunkard electrocutes me. I sink in a well of razor blades. I poison myself with priceless wine. A fly crushes me with one of its limbs. I bleed to death, in a battle, on the banks of the Ganges. And when I awaken I am born. Also a thousand ways.

Esteban Moscarda
Publicado den Microficción y en Heliconia Flash Fiction

Esilio - Esteban Moscarda




Texto en español en Químicamente impuro: "Exilio".

Traducido al italiano por Stefano Valente.

La realtà sta cadendo a pezzi. Il caos inizia lentamente a prevalere. Tutto è comiciato con un tramonto con cinque lune, un sole pallido e la terra che si faceva di cotone. Ha proseguito con le persone a trasformarsi in altro, in fate, incentauri, in scorpioni galattici. E sta peggiorando. Ogni giorno che passa diventa più difficile riconoscere le città, le strade, i campi. L'unica possibilità che abbiamo è la fuga. L'unico posto sicuro che rimane è il Sogno. Le ipnonavi sono pronte. Speriamo non sia già troppo tardi.

Esteban Moscarda
Publicado en Il Sogno del Minotauro.