Traducido al italiano por Stefano Valente
I miei occhi
furono incapaci di sostenere il mio sguardo. Quel riflesso in uno
specchio di quel genere era fatto di me, di tutti noi, esseri vaganti
senza meta. Ogni qualvolta ci guardavamo in uno specchio rammentavamo
quel riflesso e, annichiliti da quella profonda penetrazione cerebrale,
ci ritarevamo instupiditi, scontenti, freddi, impauriti. I nostri amori
andarono spegnendosi, per l’arte, la musica, per il corpo dell’amato o
dell’amata, per la luce e per l’oscurità. Finché i corvi ebbero più
stima di se stessi di noialtri della nostra esistenza, e fu in quel
tempo che decisero di prendersi in restituzione gli occhi che ci avevano
prestato.
Da allora (io sono) siamo incapaci di sostenere i nostri ricordi nelle orbite vuote degli occhi presi in prestito, e poi tutto quanto è andato peggiorando.
Da allora (io sono) siamo incapaci di sostenere i nostri ricordi nelle orbite vuote degli occhi presi in prestito, e poi tutto quanto è andato peggiorando.
Héctor Ranea
Publicado en italiano en Il Sogno del Minotauro
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